• Mi torna un pò su l'al-trarema...
  • Schiudi un attimo la pentiera?
  • Sai... è tanto tempo che ci pensavo, neval piro.
  • ...e non è ancora sentilato?
  • Parrestano se un trovi la mia ragna!!!
  • Lo vuoi un ciucciolino?
  • Senti che bello questo vento, amore... mi ruba la fantamia...
  • Shhh! Zitt'un attimo... (sottovoce e lentamente) lo previ il maviabo?
  • Ancora tu!? Ma non ti scurci la panibra?!
  • Me ne rendo conto, ma non riesco a firetanto.
  • Adesso bimbi disegnàmo lipuzi
  • Lucrezia! Da quantote emporio?
  • Quanto costa senzivozzi?
Io ora potrei anche stare a tergiversare sul latte macchiato, ma non sarebbe certamente di alcun supporto al far notare il suddetto fatto. Il qualunquismo del sommo poeta liberale è inespresso in un tramonto erboso come la neve.
Se il nostro essere interpreti dell'avvenire riflettendo le nostre esperienze passate in quelle future non traballa col passar del tempo, la percezione del firitrio arbinevolo non ricrea la turia esplosivista.
Non mi rompete il cazzo. Sono stanco e mi scappa da cacare.
  • Carnicaaaaa!
  • Mi tagli una fetta di affetta?
  • Gira a destra ed incorna ferilli
- Te la prenderai mica se la snizzo?
- Ti va un culosa?
- Mi cedo un zionlo vedi?

Comunque credo che l'unica ragione per cui il salto di cambio ragioni in settimi sia il movimento perpendicolare della staticità altrui nell'ambito del super-interesse. Poi fate voi insomma...
Corpi letti?

La tua ragazza arpiona pinetti!

Ho proprio voglio un licheno. Che ne conti?
- Basta con l'espùre però eh!
- Mi passiscil calo?
- Rubin fetti?
Convalidi svevo?
Scusi, gentilmente melo pero?
E per il problema dell'eiaculazia come se fosse antani?

Esci il cane cadosa?
Stavo pensando...
Secondo me non è tanto il postare dei posti per il quando del leggere il "eh" che non irrompe nell'eterea gioventù dello splendido.
Probabilmente è altressì irruento e inconcreto il rileggere ciò che non leviga la struttura portante del movimento sub-interesse, collegante la definizione di "avverso" con l'idea comune di rinascita intellettuale: potremmo ad esempio immaginare un solstizio dell'intelletto, laddove il crepuscolo del movimento diventi inspiegabilmente cacca.
E con questo ripicco.
Cornovaglia sdighirignazzi?

Considera un tuo collegami!

Spari spruzzi?
Elamé in piazza ancora?
Denassèga sel pirubo!
Disegnami un corvale con inspina...
- Magari io non l'ho. Ma se anche non per te, non vedo il culmine del bromo...
- Hai notato chel fermoglio ti rustica in due sensi?
- Se sapessi dov'è il pugo non ti sovvieni di più?!
Signorina, me lo regge un secondo che apro via da li?

EH!? Puppaaa!!!

La nascita

Il Puppabolario è un antico testo sacro che venne trascritto intorno al 1250 a.C.
Veniva usato come antico strumento di umiliazione, ma una volta appurato il suo potenziale immenso, ne furono bruciate tutte le copie e l'originale fu custodito segretamente all'interno dell'attuale Monastero Delle Beduine Gravide.

Attratti dalle voci riguardanti l'indubbia fede delle monache del suddetto monastero e dalla ricerca di questo mitico testo, i due giovini si avventurano verso questo sacro luogo.
Tutti i dubbi sulla veridicità delle informazioni relative alla conservazione di questo libro nel monastero, furono spazzati via in un attimo...

Toc toc

I due temerari bussarono alla porta. Non vi erano più dubbi: il Puppabolario era lì!

Gneeec! La porta cigolò di gusto e una figura minuta apparve nell'oscurità.

- Oh, giovini qual buon porti qui, dentro? Sul pe l'are della vian daste in selo?

Si udi un monosillabo all'unisono.

- EH?!?!?!?!?!?!!?

Alchè riecheggio per chilometri e chilometri un...

- PUPPAAA!!!!!!!!!!

I due prodi avventurieri non resistettero alla potenza di quella sacra tecnica e svennero all'istante.
Si svegliarono 3 giorni dopo stesi su due lettighe